È la curiosità che decreta il successo a scuola
Perché alcuni bambini sono più bravi in matematica e nella lettura rispetto ad altri? Sono più curiosi! Questa qualità li spingerebbe, infatti, al gusto della scoperta motivandoli a cercare risposte a cose ignote. Insomma la curiosità sarebbe una possibile arma di successo, almeno accademico, e va coltivata (fin) da piccoli. È quanto asserisce uno studio dell’Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Pediatric Research, che ha analizzato i dati dell’Early Childhood Longitudinal Study, Birth Cohort: una ricerca che ha coinvolto all’incirca 6.200 bambini nati nel 2001, dapprima intervistando i genitori durante visite domiciliari, e poi rincontrandoli nuovamente quando i piccoli avevano nove mesi, due anni e al loro ingresso nella scuola materna e al primo anno di scuola elementare.
Pur considerando anche altri fattori, lo studio avrebbe evidenziato che la curiosità è un elemento chiave del successo e della riuscita scolastica. «La nostra ricerca – ha spiegato Prachi Shah, autrice della studio – suggerisce l’importanza di includere tra i criteri di valutazione in classe, oltre all’autoregolamentazione o alla capacità del bambino di controllo precoce, anche la curiosità». Lo sviluppo di questa qualità, concludono i ricercatori, va stimolata e incentivata soprattutto nei bambini meno abbienti, appartenenti a ceti sociali più in difficoltà, nei quali la curiosità potrebbe rappresentare un potenziale obiettivo di intervento per colmare un eventuale divario di risultati e condizioni con i coetanei o i compagi di scuola.
Francesca Morelli