Il lavaggio del naso
Tutti i giorni ci laviamo mani, faccia, capelli e corpo… perché allora non pensare anche al lavaggio del naso? Forse per le generazioni di genitori più giovani, già ben “catechizzati” dai pediatri a includerlo sin dalla nascita tra le pratiche di igiene quotidiana del lattante, questo invito non è affatto sorprendente. Sta di fatto, però, che, una volta superata l’infanzia, l’attenzione per la detersione nasale tende progressivamente a ridursi e spesso, purtroppo, a scomparire.
Solo vantaggi per il benessere
Il naso è da considerare un microambiente caratterizzato dall’integrazione di più funzioni, tra cui in particolare:
- il “condizionamento” (ossia riscaldamento e umidificazione) dell’aria inspirata, garantito dalla peculiare conformazione anatomica e dall’elevata superficie di contatto con la mucosa;
- la rimozione di particelle estranee e microorganismi grazie al muco e alla costante attività del sistema immunitario. Ecco perché un lavaggio accurato del naso, oltre a favorire il normale passaggio dell’aria e l’eliminazione delle secrezioni, promuove altre azioni importanti:
- svolge effetto decongestionante e antinfiammatorio sulla mucosa;
- previene la crostificazione delle secrezioni, che sono in sé un ulteriore fattore irritativo per la mucosa nasale;
- concorre a preservare l’integrità anatomica e funzionale delle ciglia vibratili, la cui spinta permette che il muco, continuamente prodotto, venga rimosso;
- diluisce eventuali agenti patogeni rimasti “intrappolati” nelle secrezioni;
- predispone la mucosa nasale all’applicazione di eventuali preparati topici, favorendone così l’assorbimento e l’azione farmacologica. Va inoltre ricordato che la congestione nasale comporta difficoltà nel parlare, limita la percezione di odori e sapori, interferisce negativamente sulla qualità del sonno e, a seguito della facilità con cui le secrezioni possono essere spinte verso l’orecchio, può rendere più ovattata e indistinta la percezione dei suoni. Un ulteriore aspetto da considerare, infine, è che l’intasamento del naso, soprattutto nei bambini, può anche ostacolare il drenaggio lacrimale e concorrere a uno stato di malessere.
Come praticare il lavaggio nasale
L’operazione è alquanto semplice e richiede soltanto una pompetta, acquistabile in farmacia a pochi euro, soluzione fisiologica, anch’essa reperibile già pronta (oppure facendo bollire un litro d’acqua con un cucchiaio di sale da cucina), pochi minuti e naturalmente, ingrediente fondamentale, la buona volontà. Caricate la pompetta con circa 40-50 ml di fisiologica che avrete tenuto in luogo tiepido; chinatevi a testa avanti sopra un lavandino e, con la bocca ben aperta, premete sulla pompetta finché il liquido non sarà entrato nella narice, risalito nei seni paranasali e ridisceso dall’altra narice. Avrete usato finora metà della soluzione: ripetete l’operazione nell’altra narice, sempre tenendo la bocca ben aperta, per evitare che il liquido finisca in gola. Terminata l’irrigazione, soffiatevi energicamente il naso per eliminare residui di polvere, germi, detriti cellulari e muco. Se il naso è congestionato, come succede per esempio con il raffreddore, sarà opportuno utilizzare una soluzione ipertonica, ossia più concentrata (due cucchiai di sale in un litro d’acqua). Mentre la soluzione isotonica può essere usata quotidianamente, quella ipertonica va riservata alle situazioni in cui le mucose sono congeste e non va usata per più di una settimana. Per completare, sempre in modo naturale, l’azione decongestionante, si consiglia di inalare almeno due volte al giorno uno spray omeopatico a base di Pulsatilla, Cinnabaris, Calcium Carbonicum e Kalium bichromicum, in modo da favorire la fluidificazione e il deflusso delle secrezioni, riducendo così l’ostruzione nasale e agevolando il drenaggio lacrimale. Il lavaggio nasale è sicuro e andrebbe effettuato una volta al giorno o più, in caso di necessità: va interrotto soltanto in caso di comparsa di ronzii, fischi o sensazione di malessere. Non deve preoccupare l’eventuale protrarsi della fuoriuscita di liquido da una o entrambe le narici: per questa ragione, a operazione conclusa, è sempre opportuno tenere a portata di mano un fazzoletto. Va da sé che anche bambini e anziani possono trarre beneficio dal lavaggio nasale, che potrebbe diventare un appuntamento quotidiano non solo per l’igiene, ma anche e soprattutto per il benessere e la prevenzione delle comuni infezioni respiratorie.
Qualche curiosità
Ogni giorno il naso filtra, riscalda a 37 gradi e umidifica al 95% 10.000 litri di aria, oltre a svolgere un’importante funzione di difesa nei confronti delle aggressioni da parte di fattori esterni. Eppure l’interesse nei suoi confronti si limita il più delle volte al suo aspetto estetico anziché alla preservazione della sua funzionalità e del suo benessere. In ogni centimetro quadrato della mucosa nasale umana è presente un milione di cellule sensibili agli odori, di cui sono stati identificati oltre 350 tipi diversi (tra l’altro il premio Nobel per la Medicina 2004 fu conferito a due studiosi americani che si sono dedicati proprio a questo ambito di ricerca).
Servizio di Piercarlo Salari, medico chirurgo in Milano, specialista in Pediatria