Un anno di salti allontanano il rischio di osteoporosi nell’uomo
L’osteoporosi non è solo un problema al femminile: lo dimostrano i numeri. 5 milioni di casi nell’uomo negli Stati Uniti e 1 milione solo in Italia che sono causa di circa 20.000 fratture, ad appannaggio cioè di 1 uomo su 8, soprattutto al polso e al femore, secondo gli ultimi dati diffusi da SIOMMMS, la Società Italiana dell’Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro. Eppure nell’uomo la mattia è trascurata, perché compare in età più avanzata, non si accompagna al rapido decadimento tipico della donna, tanto da essere spesso diagnosticata tardi ed essere mal curata. Eppure l’osteoporosi nell’uomo è altrettanto subdola e pericolosa, e qualche cosa per prevenire la malattia si può fare.
Serve innanzitutto un po’ di moto, almeno stando ai risultati di uno studio americano dell’Università del Missouri-Columbia, ancora su piccoli numeri, ma la cui efficacia sembrerebbe davvero benefica. La ricerca ha preso in considerazione 38 uomini di età compresa tra 25 e 60 anni, con problemi di osteopenia, o bassa massa ossea, suddividendoli in due gruppi di cui il primo assegnato a un training con esercizi di resistenza, tra cui affondi e squat, ed il secondo ad una allenamento con vari tipi di salti, singoli, doppi o a gambe alternate. I vantaggi sono stati evidenti già dopo 12 mesi: infatti le ‘attività di carico’ praticate 2-3 volte a settimana, in entrambi i gruppi, hanno prodotto una diminuzione del livello di sclerostina, una specifica proteina che presente ad alti livelli ha un sensibile impatto al negativo sulla formazione dell’osso, ed al pari si è osservato un aumento dell’ormone IGF-1 che, invece, favorisce la crescita delle ossa.
Dallo studio è risultato anche chiaro che non tutti gli sport sono uguali per la salute delle ossa: «E’ noto – ha concluso Pamela Hinton, fra gli autori dello studio – che l’attività fisica aiuta a prevenire l’obesità, le malattie cardiache o il diabete. Tuttavia se lo sport, come nuoto e ciclismo, contribuiscono a migliorare la salute globale, occorrono attività specifiche per rafforzare le ossa». E in questa direzione corsa, salti e affondi sembrano essere l’optimun. Specie per la salute dello scheletro maschile.
Francesca Morelli